Quando si ristruttura un edificio o si apportano modifiche alla disposizione delle stanze di un appartamento, il rapporto aeroilluminante gioca un ruolo fondamentale in quanto determina la possibilità di ottenere la certificazione di agibilità di un’abitazione. Nel caso in cui non fosse rispettato invece, può comportare la perdita delle autorizzazioni di abitabilità.
Il rapporto aeroilluminante, infatti, è il valore che indica la relazione che deve esserci tra le finestre e la planimetria della struttura. Nello specifico, il rapporto aeroilluminante tiene conto di:
- Superfici finestrate: tutte le finestre, porte finestre e serramenti dell’edificio. La metrature di queste va calcolata al netto degli eventuali telai quando si tiene conto del fattore illuminante. Se si vuole ottenere il rapporto aerante, sarà necessario calcolare la metratura aggiungendo anche i telai;
- Superfici calpestabili: il calcolo dell’area calpestabile va effettuato al netto di eventuali scale, tramezzi e pilastri.
Il rapporto tra superfici finestrate e superfici calpestabili offre un valido indicatore su quanta luce riceve un appartamento e se lo scambio di aria è sufficiente. Questi dati devono rispettare degli standard , di salubrità degli ambienti che variano in base alla normativa locale.
Un buon rapporto aeroilluminante deve garantire livelli ottimali di umidità, isolamento termico e acustico.
Tutti questi fattori sono fortemente influenzati dalla disposizione delle finestre, che dovrà essere studiata per garantire il massimo comfort agli occupanti. Dunque, la presenza o meno di una finestra in più in una stanza incide notevolmente sul rapporto aeroilluminante.
Inoltre, nel calcolo del rapporto aeroilluminante si considerano anche fattori quali l’apporto di luce di ciascun infisso o serramento e la quantità di aria in ingresso e in uscita consentita da porte e finestre.
Questi elementi dovranno essere presenti in misura proporzionale alle superficie calpestabile della struttura.
Rapporto aeroilluminante e normativa
La normativa di riferimento nazionale rientra nel Decreto Ministeriale 05/07/1975 , comma 2 articolo 5 secondo cui il valore minimo ottenuto dal calcolo del rapporto aeroilluminante deve essere pari e non inferiore a ⅛ della superficie calpestabile.
Diverso è il discorso per quanto riguarda le mansarde: in questo caso la normativa è meno stringente e la superficie aeroilluminante può variare tra 1/10 e 1/16 rispetto alla calpestabile. La cifra esatta varia di Regione in Regione e, in alcuni casi, l’utilizzo di una finestra per tetto può portare ad un ricalcolo più favorevole.
In generale, i rapporti aeroilluminanti vanno calcolati singolarmente per ogni ambiente ma, in base al Comune di riferimento, possono esserci alcune deroghe per bagni ciechi, sgabuzzini e cabine armadio. Questi ambienti, in quanto non direttamente abitabili, sono spesso soggetti a deroghe risultando esenti al calcolo.
Calcolo rapporti aeroilluminanti: come eseguirlo
Calcolare i rapporti aeroilluminanti delle singole stanze è un’operazione molto semplice ma da effettuare con la massima precisione. Prima di procedere al calcolo dovrai misurare le dimensioni delle superfici vetrate e del pavimento. Successivamente dovrai procedere con la divisione di:
- Superficie del pavimento: calcolata in metri quadri, per esempio se la cucina misura 5 metri per 4, il calcolo sarà 5 x 4 = 20 mq;
- Superficie aeroilluminante: in base alla stanza di riferimento, sommare l’area di tutte le finestre presenti nell’ambiente, per esempio nel caso di una porta finestra da 120 per 220 cm, il calcolo sarà 1,2 x 2,2 = 2,64 mq.
Per ottenere il rapporto aeroilluminante della cucina, basterà dividere la superficie aeroilluminante e quella calpestabile: 2,64 / 20 = 0,132. Considerando che ⅛ corrisponde a 0,125, la nostra cucinerà risulterà a norma.
Nell’eventualità che uno dei rapporti aeroilluminanti risultasse inferiore a 0,125, bisognerà prendere provvedimenti provando ad aggiungere un’ulteriore finestra o allargando una di quelle già presenti.
Dunque, il rapporto aeroilluminante non è solo uno dei tanti valori da considerare per rendere a norma un’abitazione ma risulta un importante indicatore del livello di comfort degli ambienti interni in termini di umidità e illuminazione.
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