L’alluminio anodizzato è un materiale estremamente versatile, capace di rendere un infisso duraturo ed efficiente.
L’anodizzazione è il processo che ha decretato il successo dell’alluminio in campo serramentistico e non solo.
Questa tecnica oggi è largamente utilizzata in numerosi contesti. Infatti, possiamo trovare infissi con questa lega metallica in:
- Uffici;
- Edifici commerciali;
- Abitazioni.
In particolare, negli appartamenti a ridosso del mare offre importanti benefici.
In questo articolo di ALsistem Calabria scoprirai perché si consiglia l’utilizzo di questo materiale per le case vacanza.
Cos’è l’alluminio anodizzato?
Si tratta di una particolare tipologia di alluminio, pretrattata attraverso la tecnica di anodizzazione.
Questo particolare processo elettrochimico fu brevettato nel 1911 ma risulta ancora oggi ampiamente utilizzato.
L’anodizzazione conferisce all’alluminio una notevole resistenza. Ciò garantisce importanti benefici, tra cui:
- Resistenza alle intemperie: lo strato superficiale vanta una notevole resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferici;
- Versatilità: la facilità nella lavorazione consente di progettare ringhiere in alluminio anodizzato o finestre di ampie dimensioni;
- Durata rivestimenti: le possibilità di personalizzazione si basano su verniciature capaci di durare nel tempo.
Inoltre, rispetto al legno, la manutenzione di questo materiale è pressoché nulla. Ciò rende le operazioni, come pulire l’alluminio anodizzato, estremamente semplici e poco dispendiose.
Come avviene il processo di anodizzazione? Scoprilo nel prossimo paragrafo.
Cosa significa alluminio anodizzato e come si realizza?
L’operazione che conferisce all’alluminio notevoli caratteristiche, in termini di resistenza e durata, si chiama anodizzazione.
Essenzialmente, il lavoro prevede l’applicazione di uno strato di ossido artificiale sulla superficie dell’alluminio.
Questa operazione avviene in 3 fasi:
- Pulitura: prima di tutto, si rimuove l’ossido presente naturalmente sull’alluminio, attraverso la satinatura meccanica. In seguito, si sgrassa la superficie, eliminando tutte le impurità;
- Ossidazione: il momento clou nel processo di anodizzazione. Prevede l’immersione della lastra di alluminio in una vasca d’acqua. Durante questa fase, viene fatta circolare corrente elettrica nel metallo, utilizzando la vasca come anodo;
- Fissaggio: l’elettrolisi generata dalla corrente scinde le molecole di ossigeno presenti nell’acqua, le quali si fissano sullo strato superficiale dell’alluminio.
In questo modo, si forma una patina compatta e perfettamente saldata sulla lastra di alluminio.
Lo strato di ossido conferisce grande resistenza alla lega metallica, rendendola a prova di intemperie.
Questa caratteristica fa sì che gli infissi in alluminio anodizzato siano perfetti anche per gli ambienti più difficoltosi, ad esempio le case al mare. Scopri perché, nel prossimo paragrafo.
Infissi per casa al mare: massima durata con l’anodizzazione
La salsedine è il nemico numero uno degli infissi esterni. Trasportata dal vento, insieme a piccole quantità di sottilissima sabbia, questa può facilmente corrodere gli infissi.
Le case al mare, rispetto alle abitazioni in città, sono esposte a importanti quantità di salsedine. Non sempre, però, si ha il tempo di effettuare un’accurata pulizia per rimuoverne gli accumuli.
L’alluminio anodizzato, grazie al suo solido strato superficiale, riesce a gestire con grande efficacia la salsedine, allontanando lo spettro della corrosione da ruggine.
La sua notevole resistenza permette di realizzare:
- Finestre con qualsiasi tipologia di apertura;
- Portoncini in alluminio con vetro;
- Ringhiere in alluminio anodizzato;
- Verande e pergola bioclimatica.
Tutti questi infissi sono completamente personalizzabili con colorazioni e finiture esclusive.
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